Prova pratica della piattaforma Matterport.com, azienda leader nel settore delle tecnologie digitali 3D realistiche, immersive e navigabili
La copertina del volantino di aprile di Bep’s – catena di accessori per auto, moto e bici – riporta un codice QR corredato dalla call-to-action “Vitual Bep’s Tour 360° – Scansiona il QR e fai il tour all’interno del negozio Bep’s”.
La landing page, che risponde a un URL di my.matterport.com, permette di “camminare” fluidamente attraverso i reparti del punto vendita di Montebelluna, di zoomare sui prodotti – fino a leggere le etichette dei prezzi e spesso anche le scritte riportate sulle confezioni – e di usare il motore di ricerca per trovare le tipologie di prodotto taggate. Non è invece possibile acquistare online i prodotti esposti.
Il tour a 360° è stato realizzato da FormaUbis, divisione del design workgroup Ubis di Treviso/Montebelluna, dedicata al settore Exhibition & Museum Design.
La piattaforma utilizzata per creare il tour virtuale interattivo è Matterport.com.
Qualche tempo fa, un nostro cliente – già dotato da molti anni di un e-shop B2B – ci ha messo a parte del suo sogno: permettere ai suoi clienti di “andare a spasso” per il punto vendita e lo show room, e di acquistare poi online i prodotti che sceglie durante il suo tour.
Il “Vitual Bep’s Tour 360°” si avvicina molto al sogno del nostro cliente, e così abbiamo deciso di conoscere un po’ meglio Matterport e di fare un prova pratica.
La californiana Matterport è leader nel settore delle tecnologie digitali 3D realistiche, immersive e navigabili: fornisce un ecosistema software (e hardware) che permette anche a persone prive di competenze specifiche di acquisire il “gemello digitale” di uno spazio chiuso o aperto usando anche solo la videocamera dello smartphone, di eseguire il rendering di modello tridimensionale e tour virtuale a 360°, di aggiungere informazioni (es. link all’e-shop, misure di spazi e oggetti, note per i collaboratori, ecc.) e di pubblicare il tour (es. inglobandolo nel sito aziendale, condividendolo sui social o agganciandolo a Google Street View).
Dal sito di Matterport traspare l’esigenza, tipica degli innovatori, di formare i propri interlocutori potenziali prima di poter pensare a vendere loro le soluzioni proposte.
Le presenze online di Matterport sono ricche di materiali multimediali a vari livelli di approfondimento, utili sia in fase di pre-vendita, sia come strumenti di auto-formazione post-vendita.
Il business model di Matterport è di tipo freemium: esiste un piano gratuito che comprende le funzionalità di base; vi sono poi piani a pagamento mensile che danno accesso a funzionalità aggiuntive (es. realizzare più di un tour; pubblicare i tour su Google Street View; sfocare automaticamente i volti delle persone; creare automaticamente dalla scansione di un oggetto o di un ambiente i relativi file BIM o le planimetrie in 2D; avere accesso a dati relativi al modo in cui gli utenti si muovono nello spazio digitale e interagiscono con gli oggetti).
Inoltre, chi non è soddisfatto della videocamera dello smartphone, può scegliere fra le videocamere e gli accessori professionali proposti da Matterport per aumentare la qualità della scansione di base.
Basta una semplice ricerca online per constatare che i concorrenti di Matterport non mancano: alcuni operano in settori specifici (es. 3DVista, EyeSpy360, TicketyView, Tourweaver Standard e Zillow 3D Home Tour sono specializzati in tour di proprietà immobiliari), mentre altri provengono dal mondo del software (es. Autodesk e VPiX).
Basandoci sui commenti pubblicati online da analisti e utenti, i punti di forza di Matterport stanno nella proposta di un ecosistema integrato, nella versatilità applicativa, nella qualità del risultato e nella semplicità d’uso.
In effetti, usare Matterport non è difficile.
Dopo avere allestito il nostro account di prova, abbiamo scaricato su smartphone la app per Android per provare a scansionare uno spazio chiuso.
La grafica sovrapposta al video aiuta ad acquisire correttamente il video, ad allinearlo e a marcare le superfici riflettenti. In effetti Matterport consiglia di non girare il video “a corpo libero”, ma di montare lo smartphone su un braccio motorizzato acquistabile sul sito.
Conclusa l’acquisizione e la pre-elaborazione del video, la app permette di caricare il risultato sull’account accessibile da desktop e di iniziare la post-produzione.
Nel caso di 3D e tour virtuali di punti vendita, show room o stand espositivi, una delle funzioni di post-produzione più interessanti sono i Mattertags. All’interno del modello selezioniamo l’oggetto a cui applicare il Mattertag e poi inseriamo le informazioni aggiuntive: descrizioni, istruzioni di uso e manutenzione, liste di ricambi, immagini e video, link all’e-shop per rendere il prodotto acquistabile online direttamente dallo scaffale digitale.
L’applicazione di post-produzione permette poi di misurare automaticamente e pubblicare le misure di distanze all’interno del modello e di singoli oggetti, il che può essere utile – per esempio – nel settore edile, dell’arredamento e immobiliare.
Le note di Matterport sono invece pensate come strumento collaborativo spazialmente contestualizzato, che permette a gruppi di lavoro di dialogare (con il supporto di @mention, e hashtag) e di condividere file relativi a un modello 3D/tour virtuale.
Conclusa la post-produzione, Matterport elabora il 3D e il tour virtuale, che – in base a quanto previsto dal piano associato al nostro account – possiamo inglobare nel sito, condividere sui social o pubblicare su Google Street View.
Nell’ambito del commercio B2C e B2B, la realizzazione di “gemelli digitali” di punti vendita, corner tematici, show room e stand può assolvere a diverse funzioni contemporaneamente:
- Promuovere la visita in presenza stimolando la persona attraverso una visita virtuale, ma realistica e immersiva
- Fornire un altro metodo per scoprire e scegliere prodotti da acquistare online. Mentre l’e-shop punta su ricerche, filtri, suggerimenti e sullo scorrere di liste di singoli prodotti, il “gemello digitale” permette di “camminare” per il punto vendita, lo show room o lo stand, di avere un approccio più esperienziale alla scoperta dei prodotti, di vederli nel contesto (es. nel contesto di altri prodotti dello stesso tipo oppure di prodotti che, assieme, costituiscono un sistema funzionale, ecc.) e di aggiungerli poi al carrello per acquistarli online
- Aggiungere un tassello al mosaico dell’integrazione fisico-digitale
- Formare gli addetti al punto vendita o allo show room
- Creare una piattaforma comune su cui possano collaborare le professionalità addette, per esempio, alla progettazione o manutenzione del punto vendita o show room.
Non da ultimo, rispetto ad altre applicazioni VR/AR, i “gemelli digitali” realizzati con Matterport non richiedono app o dispositivi aggiuntivi per poter essere visitati dai clienti. In questo momento, a nostro avviso, si tratta ancora di un bel vantaggio.